Ci piace sognare…

Ciao a tutti, torniamo a parlare di sonno.

Nello scorso anno sono stati presentati Presso la Sala “Aldo Moro” della Camera i risultati del progetto “Ci piace sognare”, uno studio italiano attuato nel 2015 ed elaborato dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) e dalla Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche (SICuPP) che ha indagato la durata del sonno e le abitudini individuali e familiari correlate in una popolazione di 2030 bambini italiani età compresa tra 1 e 14 anni; duplice è lo scopo del progetto: raccogliere dati finora mancanti e fornire materiale educativo ai genitori sulle corrette abitudini al sonno nelle varie età pediatriche.

Dai dati del progetto emerge che solo il 68,4% dei bambini italiani tra 1 e 14 anni dorme in modo adeguato secondo le più recenti raccomandazioni [vedi “Il dolce dormire…”], con una percentuale maggiore al Nord (72,9%) rispetto al Sud (62,8%) e in generale più bassa tra i 10 e i 13 anni (51,7%).

Interessante notare anche il luogo dove il bambino prende sonno. Alla domanda “Dove ti addormenti?”, risulta che solo il 47% dei bambini di età compresa tra 1 e 2 anni si addormenta nel proprio letto; questa percentuale sale progressivamente con l’età, arrivando all’87% a 10-13 anni. I bambini che si addormentano nel lettone (ben il 39% a 1-2 anni) si riducono con il crescere dell’età, ma sono comunque ancora il 26% a 5-6 anni e il 20% a 7-9 anni. Un 10% circa di bambini ad ogni età si addormenta in un’altra stanza (ad esempio sul divano in salotto).

Il progetto mette, inoltre, in luce come il 20% dei bambini di età 5-6 anni e il 17% di età 7-9 anni trascorra la maggior parte della notte nel letto dei genitori. A rassicurare mamme e papà circa questa comune abitudine arriva la Dott.ssa Laura Reali, responsabile ricerca dell’Associazione Culturale Pediatri: “Il lettone non è di per sé responsabile di un sonno insano. Oggi la vita è cambiata: madri e padri lavorano e tornano spesso tardi; avere i figli tra le lenzuola è una specie di compensazione, un piacere per tutti. Prima o poi il bambino deciderà di addormentarsi nella sua stanza e di restarci, segno che si sente pronto (ma quando arriverà quel momento, saremo pronti noi genitori?)”.

Complessivamente il 13,1% dei bambini cambia letto durante la notte: la maggioranza va dal proprio a quello dei genitori, ma c’è anche chi compie il percorso inverso. E il fenomeno non è esclusiva dei più piccoli. “Insomma – ha commentato il Dott. Paolo Brambilla, coordinatore del progetto – nelle case italiane durante la notte c’è un certo traffico!”.

Circa il 27% dei bambini beve nell’imminenza di addormentarsi, prevalentemente latte nei primi anni di vita ma anche succo di frutta; bere prima di addormentarsi è risultata un’abitudine legata a una minore durata del sonno. Un dato curioso è quello che riguarda l’uso del biberon per addormentarsi: ovviamente è molto frequente nei piccoli (31% a 1-2 anni e 17% a 3-4 anni) ma è usato ancora dal 5% dei bambini tra i 5 e i 6 anni.

Ma quali sono le principali abitudini per addormentarsi? TV, videogiochi, tablet e PC la fanno da padroni. “Ciò che emerge – sottolinea la dott.ssa Marina Picca, Presidente SICuPP – è che si legge davvero poco: basti pensare che il 65% dei bambini nella fascia d’età compresa tra i 3 ed i 4 anni utilizza la TV o un altro video per dormire, percentuale che scende vertiginosamente al 48% quando si tratta di sfogliare le pagine di un libro. La percentuale dei bambini che usa la TV o un altro video per addormentarsi sale al 72% tra i 5 ed i 9 anni e al 79% tra 10 e 13 anni, ma il dato che maggiormente preoccupa è che sia già il 40% tra 1 e 2 anni. La durata del sonno è risultata minore quando il bambino guarda un video prima di addormentarsi o ha la TV nella propria camera”.

Un giusto equilibrio tra ore di sonno e ore di veglia è una importante premessa per un sano sviluppo della persona. A conclusione della presentazione del progetto, sulla scorta dei dati ottenuti, arrivano quindi le indicazioni sull’educazione al riposo notturno; di seguito quelle per i bambini da 6 a 12 anni a cura del Dott. Leo Venturelli, coordinatore del materiale educativo per il Gruppo di Lavoro “Ci piace sognare” della SIPPS e SICuPP (materiale completo all’indirizzo http://www.insalutenews.it/in-salute/wp-content/uploads/2016/02/4_Consigli-per-il-sonno-dei-ragazzi-dai-6-ai-12-anni.pdf ):

EMOTIVITA’ E MODALITA’ DELL’ADDORMENTAMENTO

  • favorite uno stile di vita sano sia attraverso una corretta alimentazione sia favorendo una buona dose di attività fisica, anche se non strutturata come vero sport

  • la camera da letto deve essere confortevole, tranquilla e poco illuminata; la temperatura deve stare sui 18-20°C al massimo

  • evitate di far usare il letto per studiare, parlare al telefono, ascoltare musica

  • non lasciate a disposizione televisione, computer, tablet nella stanza del ragazzo, per evitare che ne faccia uso spontaneamente

  • evitate i sonnellini diurni, perché potrebbero causare difficoltà nell’induzione del sonno notturno

  • favorite la permanenza all’aria aperta e alla luce del sole, aiuta a mantenere normali i ritmi circadiani sonno-veglia

L’IMPORTANZA DEI TEMPI

  • mantenete regolari gli orari per andare a dormire e per svegliarsi; sono tollerati intervalli non superiori ad un’ora di differenza tra le notti della settimana e quelle del weekend

  • stabilite 20-30 minuti di tempo da dedicare a consuetudini prima del sonno: la routine dovrebbe prevedere attività distensive quali leggere un libro o parlare di ciò che si è fatto durante la giornata, l’ultima fase dovrebbe svolgersi nella stanza da letto

  • cercate di lasciar trascorrere almeno due ore dopo la cena, se costituita da un pasto completo; sono invece consentiti piccoli spuntini (frutta, yogurt) per non andare a letto affamati

  • evitate che il ragazzo assuma bevande eccitanti tipo caffè, cola, the, cioccolata (ricche in caffeina o sostanze simili) nelle 3-4 ore che precedono il sonno

  • evitate nelle 2 ore che precedono il sonno attività serali eccitanti o che danno un senso di energia, come esercizi fisici impegnativi o attività stimolanti come i giochi al computer

Mamme e papà, qualunque siano le attuali abitudini dei vostri bambini in fatto di addormentamento, avete potuto constatare che siete in buona compagnia! Spero di avervi fornito qualche spunto per rendere queste abitudini, davvero molto comuni, il più salutare possibile..

Alla prossima

Federica Meroni

Autore dell'articolo: Amministratore