KR14F9 è la sigla con la quale è stata identificata una bambina di nove anni di cui è stato ritrovato il cadavere sulla spiaggia di Cutro, in Calabria dopo il terribile schianto di una nave che trasportava quasi due centinaia di migranti provenienti dalle coste turche.
Proprio a lei è stato dedicato l’incontro delle classi seconde della scuola secondaria con lo scrittore Francesco D’Adamo avvenuto giovedì 2 marzo nella sala civica nell’ambito del progetto “Si fa per… leggere” in collaborazione con l’Amministrazione comunale.
Lo scrittore è autore, tra gli altri, anche del romanzo “Il muro” e ha fatto subito riferimento all’argomento del libro che fa riflettere i lettori sulle conseguenze provocate dalle divisioni di muri, ma anche montagne, mari e ostacoli mentali e psicologici al contrario dei ponti che collegano e uniscono.
L’autore ha spiegato che con le sue opere vuole raccontare grandi temi come la disuguaglianza, la diversità, il razzismo o l’indifferenza a quelli che lui chiama “adulti che hanno provvisoriamente 13 o 14 anni”.
L’incontro è proseguito con con numerose domande e curiosità sul libro e sul mestiere di scrittore.
Francesco D’Adamo ha citato Ugo, il suo maestro delle elementari, rivelando che è stato grazie a lui se fin da piccolo aveva già capito che il suo futuro lavoro sarebbe stato proprio quello dello scrittore.
Il maestro infatti ogni giorno, negli ultimi trenta minuti della giornata scolastica, leggeva delle storie di cui Francesco era molto appassionato ed è per questo che iniziò a leggerle da solo. Da quel momento sono nati l’amore e la passio
ne per i libri.
Proprio per questo secondo D’Adamo bisogna leggere di tutto: fumetti, libri classici, romanzi d’amore, storie d’avventura… Lo scrittore ha spiegato poi che per prendere ispirazione prima di scrivere un libro non prende appunti, ma tiene tutto nella mente e poi mette giù le idee accumulate. Nella fase in cui non scrive è come se ci “fossero dei mosconi nella sua testa, che piano piano crescono e diventano una storia”.
L’autore ha svelato anche che mentre realizza un nuovo romanzo si ferma ogni due righe per verificare che non ci siano errori (è molto importante la cura del testo) e, una volta terminato il libro (dopo circa 7/10 mesi), lo invia alla casa editrice solo quando ne è pienamente convinto.
Alla domanda sull’interpretazione della conclusione del romanzo “Il muro” ha risposto dicendo che ognuno può immaginare quello che vuole e che il bello della lettura sta proprio in questo: potere fantasticare e sognare grazie ai libri.
Questo incontro ha permesso a dei giovani lettori di confrontarsi faccia a faccia con lo scrittore di una storia che hanno letto e apprezzato: è stata una grande occasione per poter entrare in prima persona nel libro.
[Giorgia, Giacomo, Agata e Lydia IID]