Venerdì 9 marzo con la mia classe, la prima A e con la prima B siamo andati alla Strumentoteca di Birago in provincia di Monza Brianza.
È una casa privata il cui proprietario ci ha accolto e, dopo averci fatto lasciare gli zaini all’entrata, ci ha condotti in una sala e ci ha fatto sedere per terra.
Ci ha dato delle informazioni generali iniziando con il dirci che nella Strumentoteca sono conservati più di quindici mila strumenti!
Il signore li ha raccolti da quando aveva undici anni iniziando con una chitarra.
L’uomo fin dalla notte dei tempi è stato affascinato da un suono e, dopo aver notato che alcuni animali scappavano e altri ne venivano attratti, iniziò a riprodurlo sempre di più e prendendolo come in gioco. Così nacquero i primi “strumenti” musicali.
All’inizio furono delle pietre disposte parallelamente e colpite da altre rocce. Poi si arrivò alla danda fino allo xilofono; ma anche delle semplici conchiglie possono produrre fino a sei suoni differenti.
Abbiamo osservato anche strumenti caratteristici di alcuni Paesi come le maracas tipiche della Spagna o il gong originario delle regioni orientali e la cetra che può essere di due tipi diversi: una caratteristica della Grecia e un altro tipo, molto più grande e non trasportabile con una grande cassa di risonanza e molte corde, tipica della Cina.
Abbiamo anche imparato che gli strumenti si dividono i gruppi: membranofoni, aerofoni, cordofoni e diofoni.
È stata una visita interessante non solo perché io e i miei compagni abbiamo scoperto moltissimi tipi di strumenti da tutto il mondo e di tutti i tempi fin dalle origini, ma anche perché siamo stati deliziati con la musica.
[Benedetta Castelli IA]