Quest’ anno le nostre insegnanti di lingua inglese, professoresse Gulfo e Gravina, ci hanno permesso di vivere una bella esperienza; abbiamo dialogato attraverso lettere con dei nostri
coetanei, studenti di italiano, di un istituto di Glasgow (Scozia).
Lo scambio di corrispondenza è avvenuto nelle due lingue: loro scrivevano in italiano\inglese e noi rispondevamo loro in inglese\italiano.
Insieme alla mia ultima lettera ho inviato al mio corrispondente Christopher un libro di Pinocchio in modo tale che possa conoscere la più nota delle favole italiane.
[Riccardo III D]
Tutti i ragazzi che partecipano a questo progetto (classi 2E, 2B e 3D), all’interno delle indicazioni di massima fornite di volta in volta per la stesura delle lettere con uno/due temi da trattare, si sentono liberi di scrivere, chiedere, raccontare al loro penfriend sia in inglese che in italiano.
In questi due anni di continui scambi (lettere con cadenza in media bimestrale e frequenti scambi di lavori scolastici e di messaggi audio/video), sono tantissimi gli aspetti culturali, di lingua, tradizioni e costumi che i ragazzi hanno scoperto e appreso dai loro pari.
Ogni volta che un ragazzo riceve una lettera da un penfriend è felicissimo perché vede scritto il suo nome su una busta, spesso decorata da un disegno, sa che è la propria e, tenendola tra le mani, la sente sua, sa che potrà portarla a casa e potrà rileggerla quante volte vorrà, resterà sua per sempre! Potrà custodirla, se vorrà, e mostrarla anche ai suoi amici, ai suoi genitori. Doppio salto di gioia poi quando la busta contiene anche una foto o altri gadgets, un regalo senza prezzo!
E ancora più spettacolare sono, a mio avviso, la gioia e l’entusiasmo di voler donare, ogni volta, ad un proprio coetaneo un pezzo della propria storia, di provare a spiegare con semplici parole cosa sono i pizzoccheri, quando si festeggia la Giubiana, chi è stato Dante Alighieri e cosa rappresenta Pinocchio, in un libro, come ha fatto Riccardo.
Grazie di cuore a tutti, ragazzi! La bellezza delle emozioni che ci state offrendo è indescrivibile!
[Prof. ssa Emanuela Gravina]