Quali sono le regole e i comportamenti che possono favorire una convivenza civile in Italia?
Hanno tentato di rispondere gli alunni della IIIA.
Secondo il mio parere, l’elemento più importante che l’Italia, come qualsiasi altro Paese, debba avere per ottenere una buona convivenza è una democrazia: credo che il potere al popolo aiuti i cittadini a manifestare le proprie idee e che faccia si che il governo prenda provvedimenti in base alla volontà espressa dagli abitanti.
La democrazia, però, deve basarsi su una buona Costituzione che contenga principi fondamentali e regole che i cittadini devono rispettare e comprendere. Il potere giudiziario deve essere inoltre attuato senza distinzione tra i cittadini, quindi davanti alla legge non devono essere presenti discriminazioni in base al sesso, l’etnia, la classe sociale, la religione…
Un altro aspetto fondamentale perché avvenga una convivenza tra cittadini è il rispetto reciproco che deve essere tramandato dall’insegnamento da parte delle famiglie e della scuola, infatti ogni individuo dovrebbe frequentare obbligatoriamente un corso d’istruzione in modo che, sviluppando cultura e consapevolezza possa in futuro fare scelte utili per la crescita del proprio paese; inoltre la partecipazione ad attività condivise fin dall’infanzia aiuterebbe l’individuo a creare amicizie e a mettere in atto, in piccolo, aspetti contenuti nella Costituzione come appunto il rispetto.
Avere contatto con altre persone infine aiuta a conoscere la varietà di opinioni, comportamenti e culture quindi a non avere paura del diverso (ciò può accadere frequentando solo persone molto simili tra loro) e a scontrarsi con la realtà che molte volte per chi ha la mente chiusa può risultare qualcosa di nuovo e minaccioso.
Oltre al rispetto verso gli altri bisogna sviluppare anche il rispetto verso l’ambiente, che nei nostri giorni sta diventando un problema non indifferente. Un cittadino infatti dovrebbe occuparsi di dividere i vari materiali di scarto che produce in base alla raccolta differenziata, e lasciare i sacchi all’esterno della propria abitazione nelle ore prestabilite dal proprio comune per il ritiro dei rifiuti; questo perché l’immondizia, soprattutto in estate, rilascia un odore poco gradevole che potrebbe infastidire i passanti, inoltre se lasciati dopo l’orario stabilito i sacchetti non verranno ritirati e lasciati sul bordo della strada risulteranno antiestetici. Il cittadino non deve gettare rifiuti a terra nei luoghi pubblici come ad esempio nei parchi, su panchine, lungo strade… perché rovinano il contesto e sono irrispettosi verso un qualsiasi altro normalissimo cittadino e verso il personale che si occuperà di ripulire.
Infine un cittadino dovrebbe avere un lavoro stabile e dignitoso e questo è compito dello Stato che dovrebbe garantire un posto di lavoro per la maggior parte, se non per tutti, gli studenti e non, che hanno finito il proprio corso di studi, in modo tale da rendere il cittadino autonomo, che si possa autogestire, che possa avere una famiglia e che possa mantenerla nel miglior modo possibile.
[Beatrice Visconti IIIA]
Vivere civilmente non è facile: molte volte è più comodo fare ciò che a noi giova, che ci diverte, spesso contro le regole… Vivere rispettando le norme, invece, è sempre meno diffuso.
Ormai, troppo spesso, si sente di giovani che insultano e/o picchiano anziani, oppure di giovani che si divertono solo trasgredendo le leggi.
Per vivere bene, bisogna seguire alcuni principi di etica, che oggi possono sembrare banali, ma che sono importanti per il benessere di una comunità, dalla più piccola, la famiglia, alla più grande, lo Stato. Per esempio, un cittadino che non rispetta il semaforo rosso, mette a rischio, non solo la sua vita, ma anche quella di altre persone.
Ogni paese o città, prima di darsi una legislazione (che comprende la definizione dell’ordinamento e i principi fondamentali), deve insegnare ai propri cittadini a rispettare il cosiddetto “Codice Civile”, che comprende tutta una serie di regole, diritti e divieti per adeguare la vita di ogni persona a quella della comunità.
Una cosa che, per esempio, è insegnata ai bambini fin da piccoli e che dovrebbe essere assimilata da tutti, è il divieto di gettare rifiuti per terra. Può sembrare una legge banale, ma il rispetto per l’ambiente che ci circonda è importante anche per capire che vivere in un ambito pulito e ordinato aiuta e vivere meglio e valorizza il luogo in cui si abita.
Le normative al riguardo sono molte, ma, tra le tante, penso che il divieto del fumo nei luoghi pubblici sia innanzitutto un principio di etica: non è corretto e civile fumare in luoghi in cui possono essere presenti persone malate o che non sopportano il fumo e ogni buon cittadino dovrebbe pensare, non solo ai propri interessi, bensì a quelli di tutte le persone.
Il rispetto dei servizi pubblici (scuole, parchi, biblioteche, palestre…) è un altro di quei precetti che sono il cuore pulsante della comunità. Infatti, i servizi, dai più banali, come per esempio le panchine nei parchi, a quelli indispensabili come il servizio medico sono da noi stessi pagati tramite le tasse (altro importante dovere) e danneggiarli o deturparli, non solo si rivela una perdita, ma, anche, un danno, o meglio un “furto” a tutti coloro che li hanno dovuti pagare, o che ne usufruiscono e non lo potranno più fare.
Avere un’opinione positiva del proprio Paese e valorizzarlo con discorsi e esperienze personali rientra fra tutti quegli argomenti che aiutano a sviluppare un senso di comunità e un ambiente dove davvero si viva meglio.
Sembra scontato, ma sempre più cittadini non segnalano o non intervengono in occasione di un reato (litigio, scippo, pestaggio…), comportamento alla base del codice di ogni buon cittadino. È quindi fondamentale per combattere le situazioni omertose o il dilagare dell’indifferenza che ci circondano imparare ad agire secondo le regole e non solo limitarsi a filmare passivamente con il cellulare per poi postare il tutto in rete!
L’ultimo argomento, anche se abbastanza generico, è quello che tratta il tema del pensiero di noi cittadini nei confronti del nostro Comune.
Vivere civilmente è anche creare spazi di aiuto per i più bisognosi (senzatetto, anziani, disabili…), è rispetto, è accoglienza, è interesse per i problemi ambientali (che riguardano tutti noi, anche se talvolta non ce ne accorgiamo), è creazione di luoghi di incontro per i giovani e i non più giovani.
Insomma, vivere bene e con un atteggiamento rispettoso non è facile: forse dovremmo imparare a interessarci alla nostra comunità e agli altri qualche volta in più.
[Nicolò Corti IIIA]
Per vivere in modo civile con la propria famiglia secondo me vanno impostate delle regole e tenuti determinati comportamenti, ad esempio stare a tavola tutti insieme perché in questo modo c’è dialogo e ci si può aiutare a vicenda o anche solo per chiacchierare; oppure aiutare a fare i mestieri per togliere un po’ di “lavoro” ai nostri genitori, che poi in realtà è un nostro dovere, ma serve comunque perché se non ci fosse collaborazione in famiglia, ognuno si farebbe gli affari propri e si vivrebbe come degli sconosciuti sotto lo stesso tetto; portarsi rispetto l’uno con l’altro è importante come divertirsi, condividere: sono aspetti basilari in una famiglia, dal mio punto di vista.
I doveri in una famiglia sono tanti, quelli principali sono per gli adulti lavorare e per i ragazzi studiare per crearsi un futuro perciò è importante anche non utilizzare eccessivamente i videogiochi o lo smartphone.
Se si esce, è giusto tornare all’orario concordato, meglio non troppo tardi magari, anche solo per prendersi una pausa, ma poi bisogna concentrarsi sullo studio.
A casa mia, ci sono spesso litigi perché siamo cinque fratelli/sorelle, è una cosa normale, alla fine però sarebbe meglio evitare ciò.
Una regola base, secondo me, è il “dare per avere” infatti, visto che a me piace molto uscire con i miei amici, lo posso fare solo dopo aver aiutato a fare i mestieri in casa.
[Elisa Lombardi IIIA]