Il 16 ottobre siamo andati in gita con la scuola in Val Ravella. Abbiamo attraversato un bellissimo bosco in cui scorre il fiume da cui prende il nome la valle: il fiume Ravella. Questo fiume è molto limpido e ogni tanto ci sono dei salti che fanno sembrare il torrente un corso d’ acqua ”selvaggio”.
Riguardo alla flora, il bosco era abbastanza fitto e gli alberi non facevano passare molta luce. Le foglie stavano già cadendo dalle piante formando una ”calda coperta” sul suolo, alcune si fermavano sotto il proprio albero, altre venivano trasportate nel dolce sibilo del vento, altre ancora si fermavano sulla testa di qualcuno.
I rumori che sentivi erano pochi: c’era il suono del torrente, lo scricchiolio delle foglie sotto ai piedi, il fruscio del vento fra i rami degli alberi e, se ascoltavi bene, anche qualche animale che si aggirava di soppiatto.
Dal punto di vista olfattivo, si sentiva che il profumo dell’aria di montagna: era diverso da quello dell’aria di casa mia.
In questa gita, inoltre, ho imparato molte cose: che la bussola, se è vicina ad un dispositivo elettronico acceso, impazzisce puntando tutt’altro che il nord, che l’acido cloridrico fa un effetto effervescente sulle rocce calcaree e che le salamandre gialle e nere sono come una manciata di peperoncini se mangiate.
È stata davvero una bellissima esperienza.
[Claudia Fulcro ID]